domenica 15 novembre 2009

credito alle imprese? no grazie

Grande l'accusa di molti alle banche: ora che vi abbiamo salvato dal baratro, voi non rispettate gli accordi, perchè non erogate soldi alle imprese.
Non sono certo tra coloro che difendono le banche, ma cerco di immedesimarmi nel funzionario che deve decidere di concedere il credito all'impresa.....
Beh, sapendo come funziona la giurisdizione in questo paese, e quindi l'eccessiva tutela del debitore, al punto di considerare quasi miracoloso il recupero di un credito, anch'io negherei il credito alle imprese che non offrano adeguate garanzie.

processo telematico? non scherziamo

Ecco come la Suprema Corte di Cassazione prepara il terreno per l'entrata in vigore del processo telematico.....
Fa il paio il Ministero, che di recente (8 gennaio 2009) ha aggiornato i diritti di copia degli atti: "per ogni cassetta fonografica da 60 minuti o di durata inferiore: € 3,54" (ma non lo sanno che non le usa più nessuno da anni?)..... "per ogni compact disk: € 295,16"
Per favore, cercate di non strafare!

venerdì 6 novembre 2009

Stefano Cucchi

In questi giorni i mass-media stanno facendo molto rumore sulla vicenda.
Non posso evitare di interrogarmi sui motivi di tanto clamore: la notizia è la morte in sè, oppure le modalità con cui è stata inflitta?
Perchè optando per la seconda, non posso fare a meno di rilevare la vergognosa ipocrisia di fondo: scopriamo oggi ciò che accade dentro le nostre carceri? abbiamo scoperto adesso cosa succede a chi viene tratto in arresto? a parte gli addetti ai lavori (avvocati, magistrati, cancellieri ecc.) che quotidianamente hanno contatto con simili fenomeni, nessuno legge mai il rapporto annuale di Amnesty Internatonal?
C'è tutto un mondo nascosto alla pubblica opinione, protetto da cinte murarie, dal servilismo dei media (sono l'unico che legge il rapporto di Amnesty?), e - perchè no - da chi cerca di individuare fumose responsabilità dei medici - ponendole sullo stesso piano degli esecutori.

lunedì 2 novembre 2009

ma qual è il terzo mondo?

Recentemente ho avuto bisogno, per conto di un mio cliente ecuadoregno, di ricevere informazioni ufficiali relative alla sua patente di guida. Una banalità, direte. Visto che la patente l'ha presa in Ecuador, ho individuato due soggetti preposti a conservare e gestire le informazioni che mi servivano: il primo ovviamente è il Consolato dell'Ecuador, ed il secondo il Ministero dei Trasporti italiano, che per legge deve avere i dati di tutte le patenti degli stranieri residenti in Italia. Ho trovato subito l'indirizzo e-mail di entrambi, anzi in realtà il nostro Ministero aveva due indirizzi: uno reperito con google e l'altro nel sito del CNIPA, e quindi l'ho inviato ad entrambi. Il punto è che quando ho scritto al Consolato non mi è neanche venuto in mente di indicare in forza di quale legge io avessi diritto a tale informazione, poichè davo per scontato che avrebbero fatto il possibile per soddisfare la mia richiesta; quando invece l'ho scritta al Ministero, identica, all'ultimo istante ho pensato: ma che faccio? se non indico la norma che li obbliga a rispondere, non attesteranno mai nulla, e quindi ho specificato di formulare la mia richiesta ai sensi dell'art. 391 quater del codice di procedura penale.
Il nostro sistema si è rivelato ancora peggio di quanto mi aspettassi: dapprima la sconcertante risposta del "postmaster" che mi avverte che l'indirizzo pubblicato dal CNIPA non esiste, ed in seguito, l'altrettanto sconcertante risposta proveniente dall'altro indirizzo:
Gentile Signore, al riguardo Le suggeriamo di presentare apposito quesito, a mezzo posta o per via telefonica, al seguente indirizzo:

Ministero dei Trasporti
Dipartimento Trasporti Terrestri
Direzione Generale Motorizzazione
Via Giuseppe Caraci, 36
00157 Roma

telefono 06 4158 6236

fax 06 4158 6203

Cordiali Saluti

Ufficio Relazioni con il Pubblico

Ministero dei Trasporti