sabato 25 dicembre 2010

Buon Natale a tutti. Anche al regime

Penserete che sono fissato: anche oggi non riesco a fare a meno di parlare del regime. Ma non è così.
Trascorsa la giornata in famiglia, come tradizione, e sentendomi stanco, come sempre mi succede alla fine delle giornate festive, mi sono spaparanzato davanti al tg1, che come tutti i giorni non ci ha fatto mancare un servizio su Yara (forse però ci ha fatto mancare quello su Sara e quello su Meredith, e di questo sono grato).
Non fraintendetemi: mi dispiace per loro (tutte e tre) e per le loro famiglie.
Però mi dispiace altrettato per tutti gli altri scomparsi (e relative famiglie), anche per quelli deceduti in circostanze meno misteriose: per incidenti stradali, per incidenti sul lavoro, per malattie, per terremoti, alluvioni, frane ecc.
E non posso fare a meno di notare che del morto sotto una frana si dà la notizia un giorno (a volte nemmeno quello); invece delle ragazzine scomparse in circostanze misteriore o decedute di morte violenta si narra tutti i giorni, fino alla fine di interminabili processi, come se fossero telenovele: interviste a compaesani, parenti e avvocati, indiscrezioni sulle indagini, sulle opinioni e sulle strategie difensive, ogni tipo di ipotesi ed ogni tipo di dettaglio, poi generalmente coronati da Porta a Porta con tanto di plastico e criminologi desiderosi di apparire.
Infatti il regime non ha piacere che si parli tanto di dissesti idrogeologici, perchè essi sono riconducibili alla responsabilità degli amministratori pubblici.
E il popolo non deve avere troppa paura dei dissesti idrogeologici, perchè altrimenti poi gli verrebbe in mente di pretendere amministratori capaci di evitarli, e sarebbe un guaio per il regime.
Il regime vuole che abbiamo paura del crimine, paura del killer, che insinua essere extracomunitario, e perciò stesso ancora più spaventoso, paura di qualcosa che può facilmente mostrare di combattere, facendosi vedere vicino alle vittime, prodigandosi in indagini (per lo più inutili), sguinzagliando tutti i giorni forze dell'ordine, protezione civile, cani (segugi).
Perchè il Regime ha bisogno di sembrare Buono: solidale con le vittime, ci protegge dai cattivi.
Buon Natale a tutti. Anche al Regime.

venerdì 24 dicembre 2010

parole e fatti

Nel lontano 1994 si presentava sulla scena della politica italiana un nuovo soggetto "Forza Italia".
Un nome completamente nuovo, da curva sud. Ma il nome davvero nuovo era "l'aggettivo
qualificativo", non progressisti, conservatori,.... cose da pivelli, ma bensì "buon governo". Quindi cosa c'è di meglio che eleggere un "buon governo", una garanzia, specie se tale titolo se lo danno gli stessi che hanno formato il progetto politico. Ma la loro genialità non si ferma a questo, l'esperienza migliora. Quindi si cerca, non un "qualificante", ma un nome che è esso stesso un
"qualificante"...."popolo delle libertà". Poco importa se non si specifica le libertà di chi, e poi è un concetto nuovo di libertà, non quella noiosa libertà che finisce dove comincia quella degli altri; ma la libertà del forte a schiacciare qualsiasi cosa nel nome del profitto. Libertà di licenziare, libertà di
non fare un contratto di lavoro a tempo indeterminato, libertà di non rinnovare i contratti, libertà di possedere tutti i mezzi d'informazione, libertà di essere contemporaneamente il primo industriale d'Italia e anche presidente del consiglio....chi non potrebbe dire che si tratta di "libertà". Ve l'avevo
detto che si tratta del "popolo delle libertà". Ma la genialità del nome appropriato non finisce. E così arriva il "lodo Alfano". Da perfetto ignorante quale sono, ho pensato che l'ultimo venerdì di ogni mese si dovesse dedicare una preghiera al ministro (io lodo Alfano, tu lodi Alfanoecc)..ed invece no, il vocabolario definisce "lodo" una sentenza arbitrale: quindi un accordo fra le parti, non
con se stessi, ma fra le parti. Quindi il "lodo" non è un "lodo" ma un "autolodo" cioè una legge.
Ma il vero colpo di genio arriva con "il processo breve". Qualcuno vuole il processo lungo?, parlassimo di altre cose, come del caffè, è un conto, ma noi parliamo di un processo. E quindi il dibattito si sposta sul "lo vuoi lungo?" o "lo vuoi breve?", poco importa cosa contenga nel merito, se è breve non può certo essere lungo, anzi in alcuni casi, che casualmente riguardano qualcuno, sarebbe così breve che nemmeno comincerebbe....e chi può dire che non sia breve. Parole altro che fatti.

giovedì 23 dicembre 2010

si rovescia la realtà

Un senatore della Repubblica italiana, condannato in secondo grado per mafia, si difende, sostenendo che sia inammissibile che una persona si occupi di mafia fino ad un certo anno la possa improvvisamente abbandonare quando diventa elemento della classe dirigente. Ergo, la condanna è una montatura.
Che cosa sta succedendo? Perché i potenti si permettono di dire cose che trentanni fa avrebbero determinato la loro fine politica, e oggi invece per le stesse cose vengono sostenuti dal popolo?
Fra breve se sarete colpiti da un masso in autostrada vi diranno che era colpa vostra che che transitavate sotto il masso.

martedì 21 dicembre 2010

Tutti motociclisti a Genova!

L'ordinanza comunale che domenica scorsa ha vietato la circolazione dei mezzi a due ruote nella città di Genova, sepolta sotto una fitta nevicata, deve essere sembrata quantomeno bizzarra alla maggior parte della popolazione italiana! Chi mai, infatti, si avventurerebbe su uno scooter mentre nevica? Solamente una persona stolta sarebbe in grado di compiere un atto che potrebbe pregiudicare la propria incolumità......eppure gli incidenti di moto e di scooter durante le copiose piogge autunnali sono cosa normale in questa città, ma ciò non vuol dire affatto che i Genovesi in età lavorativa siano tutti scriteriati o masochisti! No, il problema è che i servizi pubblici del comune di Genova sono insufficienti, onerosi e con orari molto ristretti, conseguentemente i Genovesi usano l'auto e ciò causa ingorghi sempre più critici! La disperazione genovese sulla mobilità comporta anche comportamenti bizzarri, lo ammetto, come trasportare mobili, TV, sci ecc... tutto rigorosamente in scooter, oltre ovviamente alla spesa ed ai figli. Non è infatti raro vedere coppie di genitori, ciascuno su uno scooter e ciascuno con un figlio! Ah dimenticavo! a Genova oltre all'ordinanza comunale che vieta alle due ruote di circolare sotto la neve vengono continuamente visualizzati sui maxischermi cittadini messaggi utili quali il divieto di trasporto dei minori di cinque anni su moto/scooter........anche in giornate di pioggia!

domenica 19 dicembre 2010

Neve a Genova

Siamo alle solite.
A Genova è nevicato, e la civica amministrazione si sta prodigando per risolvere quello che evidentemente ritiene il problema più importante per una città afflitta da numerosi problemi: il derby Sampdoria-Genoa.
Primocanale intervista due assessori comunali presenti allo stadio per risolvere il problema; le immagini trasmettono squadre di spalatori di neve (in realtà inquadra un numero di persone doppio rispetto agli spalatori, ma ci sarà bene una metà di supervisori, no?).
A Genova vi è un livello di occupazione da profondo Sud, non ugualmente compensato dalle provvidenze statali e dal minore costo della vita, ed aggravato dal costante invecchiamento della popolazione, dall'applicazione degli stessi studi di settore che si applicano a Milano, da un prezzo degli immobili e degli affitti da grande metropoli, dalla costante puzza di fogna, da trasporti pubblici inutili e dalla pressochè totale inutilizzabilità di veicoli privati che non siano a due ruote.
Solo a titolo di esempio, oggi, a causa della tormenta di neve, il Comune ha dovuto vietare la circolazione dei veicoli a due ruote, perchè, in assenza di tale divieto, il genovese - nell'assenza di mezzi pubblici e nell'impossibilità di utilizzare l'auto - si sposterebbe in moto letteralmente rischiando la vita.
Ebbene, in questa situazione ovviamente è la paralisi di tutta la città: persone (medici inclusi) che non possono andare negli ospedali, ambulanze che non raggiungono le abitazioni perchè le strade non vengono cosparse di sale, nè spalate.
Ma il campo da calcio no: per quello sono presenti assessori e spalatori.
P.S. mentre scrivevo Primocanale è stato letteralmente buttato fuori dallo stadio, ma ormai è tardi: quello che dovevamo sapere l'abbiamo saputo, e quello che dovevamo capire probabilmente l'avevamo capito tutti da tempo: è solo l'ennesima conferma.

giovedì 16 dicembre 2010

La bustarella

Penso che sia capitatato più o meno a tutti di sentirsi oggetto di un'ingiustizia, magari causata da una domanda ritenuta particolarmente "cattiva" durante un'interrogazione a scuola; ritengo anche che molte persone si siano trovate nella circostanza di cercare di rimediare un voto insufficiente alla fine del quadrimestre, un tentativo in extremis. E quanto era grande la delusione di non essere riusciti a prendere quel voto che portasse la media al sei........ma, per quanto mi riguarda (e penso che sia così per molti miei coetanei), mai mi è venuto in mente di proporre al docente una somma di denaro o un regalo per avere quel fatidico 6! E invece agli adolescenti di oggi purtroppo viene in mente...si badi bene sempre sottoforma di battuta innocua, mai in modo serio, ma comunque a loro viene in mente! E questo fa pensare, fa pensare molto perchè in effetti questa è l'epoca dei mercati, del "ho i soldi e quindi posso fare, comprare e ottenere quello che voglio". E ragazzi nati nel 1994/95 e cresciuti in questo clima sociale non possono che comportarsi così.

martedì 14 dicembre 2010

La magia del gioco

Sono cresciuta credendo che il gioco d'azzardo fosse un vizio, qualcosa da evitare, una disgrazia di alcune famiglie che a causa di esso avevano perso tutto......persino la casa. Nell'immaginario collettivo il giocatore d'azzardo, solitamente gioca a carte o nei casinò, non si pensa a lui come ad un giocatore del Lotto. Eppure la diffusione sempre maggiore di schedine (Lotto, superenalotto, lottofacile, 10 e lotto ecc) e di gratta e vinci ha diffuso l'abitudine al gioco d'azzardo, ma il problema è che nessuna delle persone che abitualmente fa uso di tali mezzi per diventare "milionario" lo ammetterà mai! Inoltre mentre un tempo si poteva pensare che la vincita fosse dovuta ad una propria abilità ( e forse in certi casi era così) oggi le vincite sono tutte dovute al caso....una possibilità su......troppe! Tutto ciò causa nelle persone, ed in particolare negli adolescenti, la convinzione che per ottenere un certo successo economico nella vita sia totalmente inutile studiare e lavorare..... ma che sia indispensabile avere molta fortuna. Dove andremo a finire?????
Il fatto che mi lascia senza parole è che il gioco d'azzardo (compresi i siti in cui si gioca a poker) venga continuamente pubblicizzato in televisione e sui giornali.....ma poi chi ci guadagna con la vendita delle schedine del superenalotto?????

lunedì 13 dicembre 2010

Ancora sulla Lex Romana Visigothorum

Nella mia vita professionale mi capita di imbattermi in stranieri divenuti irregolari perchè - per qualche cavilloso motivo - la Questura nega loro il rinnovo del permesso di soggiorno, oppure revoca quello già concesso. Generalmente si tratta di persone con lavoro in regola, contratto di locazione registrato, entrati regolarmente nel territorio da 3-5 anni, che parlano la nostra lingua meglio di tanti italiani: in pratica si tratta di quelli che - rimasti senza permesso di soggiorno - tornano al loro Paese, in modo da non diventare clandestini.
Non ho potuto evitare di interrogarmi sui reali motivi di tale politica: non trattandosi di clandestini, nè di delinquenti, ma di persone ben integrate, qual è lo scopo di espellerli? anche perchè dovranno essere rimpiazzati da nuovi arrivati, che dovranno a loro volta integrarsi... (e c'è rischio che non lo facciano, che delinquano ecc.).
La risposta mi è apparsa chiara quando ho letto l'articolo 22 comma 13 della Lex Romana Visigothorum da cui risulta che quando lo straniero è espulso, i contributi previdenziali (anche se versati dal datore di lavoro, sono del lavoratore) non gli vengono restituiti: egli infatti "conserva i diritti previdenziali ... maturati ... e può goderne .... al compimento del sessantacinquesimo anno di età....", in pratica - molti anni dopo essere tornato al suo paese - dovrebbe chiedere all'Ente Previdenziale (INPS o altro), dall'estero, la liquidazione della pensione.
Se il soggetto ha lavorato in Italia trent'anni, probabilmente affronterà gli ostacoli burocratici (con conseguenti spese) che sicuramente gli opporranno, perchè spererà in un importo della pensione elevato.
Se il soggetto ha lavorato in Italia tre anni, probabilmente il gioco non varrà la candela.
In pratica, il ricambio continuo degli stranieri serve a incassare i contributi previdenziali senza rischiare di dover mai pagare alcuna prestazione... e nei pochi casi in cui la prestazione sarà erogata, sarà irrisoria.
Stanno pagando loro le pensioni dei nostri vecchi, con buona pace di chi pensava che la schiavitù fosse stata abolita da tempo.

giovedì 9 dicembre 2010

La FOD

Sta per Fonderie Officine DeBenedetti, era un'auto progettata e costruita in Italia negli anni '20, quasi interamente in alluminio, di cilindrata 565 c.c., velocità massima 80 km/h.
Con 3 litri di benzina faceva 100 Km, ed aveva un prezzo allineato alla concorrenza.
Ora capite perchè quando sento parlare di standard ecologici quali euro, 1, 2, 3, 4 ecc. fino ad arrivare all'auto elettrica mi viene da sorridere. Amaramente però. Perchè significa che i nostri governi, incluso quello europeo, sono completamente asserviti all'industria dell'auto, tanto da inventare degli "step" per fingere di introdurre standard ecologici che in realtà sono stati raggiunti da quasi un secolo, al solo scopo di imporre una riduzione della durata delle auto, ed aumentarne le vendite.
Nessuno ha pensato al bene pubblico, e cioè che l'anticipata riduzione del ciclo vitale delle auto determina un aumento vertiginoso dei materiali da riciclare, e che il riciclaggio comporta un dispendio energetico (= inquinamento) ben maggiore del vantaggio, in termini di inquinamento, conseguito dal veicolo conforme al nuovo standard euro n+1.
Anni fa era fatto notorio che la parte più inquinante di un rottame di automobile fosse la batteria, oggi pensiamo di invadere i territori europei con auto costituite - per la maggior parte - da batterie.
Come al solito il problema di quando tali veicoli verranno rottamati non se lo pone nessuno.
Anzi, a dire il vero, il legislatore lo risolve con lo "smaltimento", termine che in "neolingua", al pari di altri come "bonifica", è il tocco di Re Mida, una sorta di magia che elimina ciò che inquina; ma chi ha ancora memoria dell'"archelingua" sa bene quanto siano vuote tali parole, e che prima o poi affronteremo costi ambientali enormi per l'inquinamento prodotto da tali rifiuti.
Sotto questo profilo, la sopravvenuta recessione dell'economia, con conseguente necessità di ridurre i consumi ed il consumismo, per ora sembra essere l'unica in grado di salvare l'ambiente.

lunedì 6 dicembre 2010

Dialogo tra un avvocato, un giudice e una cancelliera

Da anni si discute molto del fatto che il Presidente del Consiglio se la prende con i Giudici perchè lo vogliono processare. E' sicuramente vero, ma è giunto il momento di chiedersi perchè, sparando a zero sulla magistratura, Berlusconi trovi tanto seguito nell'elettorato. Perchè ha il monopolio dell'informazione! direte.
Ma non è l'unico motivo: c'è qualcuno che non perde occasione per dimostrare che ha ragione.
Circa un anno fa mi sono rotto una spalla e l'ho fatta operare; i successivi 60 giorni di prescritta assenza dal lavoro, ovviamente, li ho trascorsi in studio ed in Tribunale, come si addice ad un avvocato, dal momento che la Cassazione ha recentemente negato la necessità del rinvio anche per un collega colpito da coliche renali. Mi presentavo come qui sotto

AVVOCATO (con tono rispettoso, come d'abitudine): Buongiorno Signor Giudice, questo è uno sfratto per morosità, l'inquilino-debitore non è presente, io per conto del creditore attesto che la morosità persiste e chiedo.....
GIUDICE (interrompendo, con tono seccato): Avvocato! però lo sa che dovete arrivare con il verbale già scritto! [n.d.r. non è vero, lo dovrebbero scrivere le cancelliere per conto del Giudice, ma non ce ne sono abbastanza, e, siccome i giudici di solito non se lo scrivono, la compiacenza delle passate generazioni di miei colleghi li ha abituati che se lo scrivono i difensori delle parti un po' per uno]
AVVOCATO: ----- ? (rimasto senza parole, con la bocca semiaperta)
CANCELLIERA (in evidente imbarazzo): si, però questa volta possiamo fare un'eccezione, Avvocato mi dia il fascicolo che il verbale lo scrivo io.

domenica 5 dicembre 2010

Conflitto d'interessi

Si, lo so, alcuni diranno che di questa locuzione se n'è parlato fin troppo, e tutti la associano all'attuale Presidente del Consiglio. Ma il punto è che questo è il paese in cui il conflitto d'interessi è eretto a sistema: i conflitti d'interessi sono talmente comuni e frequenti che è impossibile affrontare un qualunque argomento senza che emerga un conflitto d'interessi.
Il conflitto d'interessi si verifica tra l'avvocato ed il cliente, se tra di loro viene stipulato un patto di quota lite (cioè si concorda a favore dell'avvocato una percentuale del risarcimento che spetta al cliente, a prescindere dal lavoro svolto per ottenerlo): l'avvocato in tal modo avrà sempre interesse alla transazione, mentre il cliente magari ha interesse a proseguire la causa per ottenere di più.
E' anche conflitto d'interessi quello tra un amministratore delegato che decide l'entità della sua retribuzione a carico della Società che amministra e la Società amministrata.
Non parliamo poi delle Agenzie di assicurazioni che, dopo la trovata legislativa nota come "indennizzo diretto", dovrebbero consigliare e assistere l'assicurato/danneggiato, contro la stessa Società assicurativa per cui lavorano, per fargli ottenere il risarcimento (loro, in neolingua, lo chiamano indennizzo, ma si tratta di un risarcimento: la differenza non è solo linguistica, cambia proprio quanto devono pagare!).
E sono in conflitto d'interessi anche la Società che gestisce il trasporto pubblico e quella che gestisce i parcheggi, essendo evidente che quest'ultima ha il massimo guadagno quando la Società di trasporto pubblico sia inefficiente.
Ah, quasi dimenticavo. A chi ritiene che il conflitto d'interessi sia una fissazione dei soliti "comunisti" che vogliono screditare il Presidente del Consiglio, voglio consigliare la lettura di qualcosa scritto molto prima della nascita sia di Berlusconi, sia del comunismo: si chiama Vangelo secondo Luca 16, 13.

La neolingua

Ricordate Orwell? ricordate il suo romanzo "1984"? per chi non se lo ricorda, è utile sapere che l'autore ipotizzava una società futura governata da un regime che si avvaleva di diversi strumenti di controllo delle opinioni e anche delle menti: tra essi, oltre ai "teleschermi" che mi vengono sempre in mente quando ho la sventura di dover prendere un treno, vi era la "neolingua": una lingua in sostanza dotata di un numero di parole ridotto, capace quindi di esprimere meno concetti, in modo che - via via - i concetti che non si potevano più esprimere (e quindi comunicare agli altri) non venissero più nemmeno pensati.
E' stata una grande intuizione mostrare la possibilità che un regime riuscisse ad imporre un pensiero semplicemente con modifiche linguistiche.
A molti sembrerà una fantasiosa sciocchezza: si chiederanno come sia possibile sopprimere la democrazia sopprimendo solo la parola "democrazia".
Eppure pensate a quanti teenagers sono convinti di fruire gratis di servizi telefonici, ad esempio sms, solo perchè qualche gestore gli ha raccontato che, dopo aver pagato una determinata somma, avrebbero potuto mandare messaggi gratis per un mese: hanno semplicemente pagato tutto in anticipo, ma nella neolingua si dice gratis.
Ecco alcuni esempi di come i mass media, i governi ed i partiti manipolino l'informazione mediante l'alterazione delle parole:
  1. definire costantemente Premier o Primo Ministro il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri (chiunque egli sia, Berlusconi, Prodi o D'Alema) ha finito per attribuirgli - presso l'opinione pubblica, e quindi l'elettorato - un potere ben superiore a quello che la legge gli attribuisce;
  2.  chiamare un puro sondaggio non istituzionale "Elezioni Primarie" ha indotto i più a pensare che si tratti davvero di elezioni primarie, come quelle americane;
  3. definire Ministero della Difesa il Ministero della Guerra (così si chiamava nel Regno d'Italia), è scelta che ha imposto la qualificazione della guerra in Afghanistan missione di Pace;
  4. trasformare il Ministero di Grazia e Giustizia in Ministero della Giustizia ha l'evidente scopo di fare dimenticare la possibilità che sia concessa la Grazia;
  5. trasformare il Ministero della Sanità in Ministero della Salute evoca l'idea che lo stato si occupi con esso più dei sani che della cura dei malati;
  6. chiamare "escort" le bagasce d'alto bordo ha conferito loro un'aura di maggiore rispettabilità, permettendo in tal modo di attribuire loro anche cariche pubbliche di elevato rilievo senza l'opposizione di nessuno;
  7. definire "cittadini extracomunitari" gli stranieri ha permesso di utilizzare tale termine con accezione razzista, ma ha eliminato la possibilità di definire razzista chi lo utilizza;
  8. chiamare costantemente leader il segretario di un partito, ha grandemente ridotto la democraticità interna delle associazioni che dovrebbero essere funzionali alla vita democratica del paese.
Beh, gli esempi potrebbero continuare all'infinito o quasi, ma non vi annoierò oltre: il punto è che dobbiamo stare molto attenti a non lasciarci imporre forme linguistiche che siano in grado, a lungo andare, di condizionare i nostri pensieri.

sabato 4 dicembre 2010

Lex romana visigothorum

Per chi non si sia dedicato a studi di diritto, il titolo latino di questo post potrebbe non significare nulla. In breve vi dirò che una delle più grandi conquiste di civiltà giuridica è stata la territorialità della legge, consistente nell'applicazione della stessa legge a tutte le persone che si trovano su un determinato territorio (normalmente uno Stato); ad essa si contrappone la legge personale: a persone di diversa etnia, religione o altro fattore discriminatorio, pur commettendo gli stessi fatti sullo stesso territorio, si applica una legge diversa. Ebbene il tipico esempio di leggi personali, nella storia del diritto, è proprio quello della Lex visigothorum e della Lex romana visigothorum, due diverse leggi applicabili nello stesso territorio a fatti uguali commessi da visigoti o da romani.
Per uscire dalla storia e arrivare ai giorni nostri, alcuni stati confessionali di matrice islamica applicano leggi diverse secondo l'appartenenza religiosa delle persone (è ovvio infatti che non applicano la legge coranica ad un cristiano).
Ebbene anche noi non ci siamo fatti mancare l'opportunità di discriminare i cittadini extracomunitari con una legge che disciplina la loro esistenza in modo completamente diverso dal nostro:
  1. per noi è lecito andare in giro senza documenti, per loro è reato;
  2. per noi è illecito (ma tollerato dalla forze dell'ordine) assumere stranieri privi del permesso di soggiorno, per loro è altrettanto illecito, ma non tollerato;
  3. per loro - anche in presenza di documenti validi - le forze dell'ordine presumono sempre un'identità incerta e la falsità del documento valido, fino all'identificazione a mezzo impronte digitali (dopo ore di trattenimento nelle questure);
  4. noi possiamo essere trattenuti in arresto/fermo dalle forze di polizia solo poche ore (48), e solo se accusati di un reato, dopodichè deve decidere un giudice; loro, anche se non accusati di nessun reato, se privi del permesso di soggiorno possono rimanere fino a sei mesi nei Centri di Permanenza (di fatto dei Campi di Concentramento, e non è chiamandoli in modo diverso che possiamo lavarci la coscienza) senza alcun vaglio giudiziario.
Sono solo esempi, l'elencazione non vuole essere completa, questo non è un trattato sulla lex romana visigothorum (questo è il nome con cui d'ora in poi chiamerò il testo unico dell'immigrazione, Dlgs 286/98, volgarmente chiamato Bossi-Fini).
Riusciremo prima o poi a capire che l'extracomunitario può essere una seria risorsa, un'opportunità di arricchimento culturale per tutti noi e per il paese, e non soltanto manovalanza a basso costo da sfruttare come animali?
Riusciremo prima o poi a capire che anche Albert Einstein ed Enrico Fermi, in America, erano immigrati? pensate come sarebbe stata diversa la storia (soprattutto quella americana), se gli americani li avessero accolti come noi accogliamo gli immigrati: permettendogli di fare al massimo i muratori o i badanti.
Max

venerdì 3 dicembre 2010

Un paese allo sbando

Qualche tempo fa mia moglie (eh già, ne è passato di tempo dalla prima esperienza di Sopravvivenza Culturale: mi sono nel frattempo anche sposato), brillantemente laureata in chimica, non riuscendo a trovare altri contratti di lavoro se non quelli di agenzia (con buona pace di chi continua a raccontare la favola che il nostro paese ha bisogno di chimici), ha deciso di intraprendere la carriera di insegnante nelle scuole superiori.
La sua esperienza della SIS mi ha aperto gli occhi su molte cose.
Si tratta di 2 anni di corsi che abilitano un laureato ad insegnare nelle superiori (o nelle medie) la materia in cui si è laureato: come avrete intuito non insegnano la materia (ovviamente già nota al laureato), e nemmeno ad insegnare.
Il loro reali scopi sono due.
Il primo è lo stesso dei corsi obbligatori che dobbiamo fare noi avvocati, i medici, i commercialisti, ecc. per l'aggiornamento professionale, e cioè attribuire prestigio, potere e denaro a chi ottiene il favore di tenere i corsi.
Il secondo è molto più grave: allontanare il momento di immissione nel mondo del lavoro.
In pratica lo sbando del nostro paese è tale per cui l'unico modo di fronteggiare la crescente disoccupazione è l'allungamento aritificioso dei c.d. "percorsi formativi".
Andrà sempre peggio.

giovedì 2 dicembre 2010

Risorge Sopravvivenza Culturale

Sopravvivenza Culturale è risorta e ne sono felice.
Si ricrea il gruppo storico che, ormai quindici anni fa, promosse e sviluppò iniziative di notevole rilevanza alla Casa dello Studente di Asiago, animato dall'entusiasmo delle idee e dalla forza della purezza morale e intellettuale.
Cerchiamo di innestare sul tronco già esistente nuovi rami arricchiti dall'esperienza e dalla nuova consapevolezza portata dagli anni trascorsi.
Ciaoa tutti!

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