giovedì 9 dicembre 2010

La FOD

Sta per Fonderie Officine DeBenedetti, era un'auto progettata e costruita in Italia negli anni '20, quasi interamente in alluminio, di cilindrata 565 c.c., velocità massima 80 km/h.
Con 3 litri di benzina faceva 100 Km, ed aveva un prezzo allineato alla concorrenza.
Ora capite perchè quando sento parlare di standard ecologici quali euro, 1, 2, 3, 4 ecc. fino ad arrivare all'auto elettrica mi viene da sorridere. Amaramente però. Perchè significa che i nostri governi, incluso quello europeo, sono completamente asserviti all'industria dell'auto, tanto da inventare degli "step" per fingere di introdurre standard ecologici che in realtà sono stati raggiunti da quasi un secolo, al solo scopo di imporre una riduzione della durata delle auto, ed aumentarne le vendite.
Nessuno ha pensato al bene pubblico, e cioè che l'anticipata riduzione del ciclo vitale delle auto determina un aumento vertiginoso dei materiali da riciclare, e che il riciclaggio comporta un dispendio energetico (= inquinamento) ben maggiore del vantaggio, in termini di inquinamento, conseguito dal veicolo conforme al nuovo standard euro n+1.
Anni fa era fatto notorio che la parte più inquinante di un rottame di automobile fosse la batteria, oggi pensiamo di invadere i territori europei con auto costituite - per la maggior parte - da batterie.
Come al solito il problema di quando tali veicoli verranno rottamati non se lo pone nessuno.
Anzi, a dire il vero, il legislatore lo risolve con lo "smaltimento", termine che in "neolingua", al pari di altri come "bonifica", è il tocco di Re Mida, una sorta di magia che elimina ciò che inquina; ma chi ha ancora memoria dell'"archelingua" sa bene quanto siano vuote tali parole, e che prima o poi affronteremo costi ambientali enormi per l'inquinamento prodotto da tali rifiuti.
Sotto questo profilo, la sopravvenuta recessione dell'economia, con conseguente necessità di ridurre i consumi ed il consumismo, per ora sembra essere l'unica in grado di salvare l'ambiente.

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