lunedì 13 dicembre 2010

Ancora sulla Lex Romana Visigothorum

Nella mia vita professionale mi capita di imbattermi in stranieri divenuti irregolari perchè - per qualche cavilloso motivo - la Questura nega loro il rinnovo del permesso di soggiorno, oppure revoca quello già concesso. Generalmente si tratta di persone con lavoro in regola, contratto di locazione registrato, entrati regolarmente nel territorio da 3-5 anni, che parlano la nostra lingua meglio di tanti italiani: in pratica si tratta di quelli che - rimasti senza permesso di soggiorno - tornano al loro Paese, in modo da non diventare clandestini.
Non ho potuto evitare di interrogarmi sui reali motivi di tale politica: non trattandosi di clandestini, nè di delinquenti, ma di persone ben integrate, qual è lo scopo di espellerli? anche perchè dovranno essere rimpiazzati da nuovi arrivati, che dovranno a loro volta integrarsi... (e c'è rischio che non lo facciano, che delinquano ecc.).
La risposta mi è apparsa chiara quando ho letto l'articolo 22 comma 13 della Lex Romana Visigothorum da cui risulta che quando lo straniero è espulso, i contributi previdenziali (anche se versati dal datore di lavoro, sono del lavoratore) non gli vengono restituiti: egli infatti "conserva i diritti previdenziali ... maturati ... e può goderne .... al compimento del sessantacinquesimo anno di età....", in pratica - molti anni dopo essere tornato al suo paese - dovrebbe chiedere all'Ente Previdenziale (INPS o altro), dall'estero, la liquidazione della pensione.
Se il soggetto ha lavorato in Italia trent'anni, probabilmente affronterà gli ostacoli burocratici (con conseguenti spese) che sicuramente gli opporranno, perchè spererà in un importo della pensione elevato.
Se il soggetto ha lavorato in Italia tre anni, probabilmente il gioco non varrà la candela.
In pratica, il ricambio continuo degli stranieri serve a incassare i contributi previdenziali senza rischiare di dover mai pagare alcuna prestazione... e nei pochi casi in cui la prestazione sarà erogata, sarà irrisoria.
Stanno pagando loro le pensioni dei nostri vecchi, con buona pace di chi pensava che la schiavitù fosse stata abolita da tempo.

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