martedì 5 marzo 2013

Antidispersione scolastica o promuovificio?

Ed eccomi nuovamente a scrivere qualcosa sulla scuola! Domenica sera alla trasmissione "Che tempo che fa" di Fabio Fazio ecco intervistato Bersani! Bene! Ero interessata a sentire finalmente qualche punto del programma del PD, non ero prevenuta, e di questo ne sono certa! L'argomento affrontato da Bersani era la scuola e quindi il mio interesse e la mia attenzione sono cresciuti: ci sono molti temi che si potrebbero trattare come ad esempio l'autonomia didattica, la cui conseguenza è sia una sfrenata concorrenza tra le scuole ad avere il maggior numero di iscritti sia una carenza di fondi, o come l'eccessivo turn over dei docenti (precari e non), la cui conseguenza è una scarsa organizzazione del lavoro per gli insegnanti e una destabilizzazione degli alunni che devono adattarsi a nuove metodologie, e molti altri ancora. Bersani ha parlato di ciò? Ovviamente no, il suo discorso verteva invece sulla dispersione scolastica: secondo lui bisogna trovare un modo per evitarla.
Per chi non fosse del mondo della scuola con "dispersione scolastica" si intende il fenomeno che porta i ragazzi poco o niente interessati alla scuola ad abbandonarla. Si cerca quindi di tenerli a scuola in tutti i modi, cercando di proporre attività alternative allo studio, riducendo i programmi scolastici e abbassando il livello delle verifiche in modo che anche loro si sentano gratificati da un voto sufficiente.......ma tutto ciò è veramente giusto? Quest'anno insegno in un istituto professionale (IPSIA) ed una classe è formata da 27 ripetenti e 3 ragazzi provenienti dalle scuole medie; di questi 27 ripetenti circa 6 o 7 hanno 17 anni, cioè frequantano la classe prima per la terza volta: non sarebbe meglio che andassero a lavorare?
Loro non hanno voglia di studiare e quindi rischiano una nuova bocciatura, inoltre non sono interessati alla lezione e quindi  in aula disturbano facendo cori da stadio, svitando i banchi, usando il cellulare, picchiandosi ecc.  e gli altri si trovano in una situazione difficoltosa, in cui è difficile seguire le lezioni, e perdono la motivazione allo studio. Inoltre abbassando il livello delle verifiche e semplificando gli argomenti in modo eccessivo vengono formate e promosse persone che in realtà non hanno una cultura accettabile........è giusto tutto ciò?

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